80/35 e una bella lineup

Courtney Barnett e Car Seat Headrest in un colpo solo sarebbe un gran, ehm, colpo.

Peccato che ci sia lo scoglio Des Moines e l’Aioua, che se uno ha letto Bill Bryson la ritrosia nei confronti del luogo mica se la toglie («I come from Des Moines. Somebody had to»), anzi. Non è certo per la distanza.
Anche i Phantogram – poco noti da noi – non sono male, consiglio questa: lei ha sempre degli elaborati abiti di scena. Atmosphere fa invece un genere che non frequento e Kesha è sempre Kesha.

telefunken IV della nona dinastia

Heracleion fu una grande città egizia, sorta su una delle isole del delta del Nilo, per alcuni secoli fu il principale porto d’Egitto, secondo le storie omeriche Paride ed Elena vi rimasero bloccati nel viaggio verso Troia, Diodoro Siculo, Strabone ed Erodoto ne parlano più o meno diffusamente, fu nota anche come Thonis, insomma: fu città prospera e grande.
Poi, nel sesto o nel settimo secolo, sprofondò nel mediterraneo, a causa di smottamenti o terremoti, non è noto. E venne dimenticata. Nel 2000 l’archeologo subbaqquo Goddio scoprì sott’acqua i resti della città e ne documentò lo stato.


Tra le sue scoperte più rilevanti o, almeno, quella che io considero più rilevante, c’è sicuramente un televisore egizio di grandi dimensioni, come qui documentato:

E non basta: televisore egizio di grandi dimensioni ancora funzionante per di più sott’acqua. Grande civiltà, gli egizi.

 

io son asfrofilo e mi piaccion le stulle

Che nei giornali i correttori di bozze latitino è cosa risaputa. E così gli asfrofili prendono il largo.

Ma il desiderio di risparmio ha catturato anche i giornali grossi che, talvolta, offrono il refuso anche in prima pagina, come Repubblica di domenica.

Brutta bestia, il fascimo. Niente di nuovo e, per quanto mi riguarda, benissimo così: per me l’altrui refuso è un vero e proprio tunnel del divertimento. Anche il mio, a dire il vero.

la Bonino? Sul serio?

A tutti i delusi del PD che sento che vogliono votare la Bonino: ma sul serio? Capisco la questione diritti, se ne potrebbe discutere, ma ricordate cosa ha votato dal punto di vista economico nei suoi anni in parlamento? La Bonino è una ultra-liberista, anticomunista viscerale, ha delle posizioni francamente inaccettabili per chiunque si consideri di sinistra e ha votato negli anni più volte a fianco di Berlusconi, condividendone gli obbiettivi e andando a fare la commissaria europea su sua nomina. Ricordatevelo, santoddio. Non fate i Maccabei.

viva Ivett Toth!

La mia nuova pattinatrice di riferimento:

E ancor di più quando cade, avanti Ivett!, amici di rocche.

non abboccare: è la destra

La lettura che viene data dai commentatori e dagli analisti di questa campagna elettorale è, in sostanza, questa: una recrudescenza dei toni e degli atti violenti da una parte e dall’altra, dall’accoltellamento del militante di Potere al popolo! al pestaggio del tizio di Forza Nuova, all’incursione a La7 sempre di Forza Nuova, al casino di Macerata fino ai discorsi dei candidati e dei cittadini sui social.
Quindi ecco la spiega: un po’ di qua e un po’ di là, gli esagitati stanno dappertutto.

E invece no, troppo facile così. Amnesty International ha analizzato la comunicazione social dei candidati alle elezioni e ne ha tratto la conclusione che aggressività e violenza verbale dominano lo scenario. Giusto. Peccato, però, che:

«il 95 per cento delle frasi di odio e di razzismo viene dalla destra. Nel dettaglio, il 50 per cento delle frasi violente e aggressive sui social verrebbe da esponenti della Lega. Il 27 per cento da parte di Fratelli d’Italia. Il 18 per cento da parte di Forza Italia. 80 sono le frasi offensive da parte di Matteo Salvini, 61 da parte di Giorgia Meloni, 12 da parte di Roberto Fiore di Forza Nuova, 7 da parte di Berlusconi».

Sto citando da un articolo di Luigi Ambrosio per RP. E quindi?
Quindi non bisogna abboccare alle facili analisi: anche stavolta, la faccenda non riguarda destra e sinistra allo stesso modo – per quel che queste categorie ancora significano – ma la matrice di destra è lampante ed evidente, e va combattuta in ogni modo. Anche facendo chiarezza e non cedendo alla tentazione delle facili analisi (nell’ipotesi migliore).

A questo proposito, può essere utile iscriversi – io l’ho fatto e sono il trentasettemillesimo esatto – all’Anagrafe Nazionale Antifascista: per contarsi, per riconoscersi, per far parte di una comunità di civili. Grazie a mr. A.