Loretta Napoleoni e il rischio default

Venerdì sera è stata una serata con Loretta Napoleoni.
Nel senso che ho ascoltato una sua conferenza e ho poi avuto la fortuna di andarci a cena. Mica da soli, ci mancherebbe, ma sono quelle fortune di cui io mi faccio vantone.
Ma non è questo che importa.

Ciò che conta è il contenuto del discorso, di cui potremo certamente discutere, visto che le mezze misure sono davvero poche.
Il concetto, riassumo brutalmente, è questo, secondo Napoleoni: l’Italia è già fallita. Punto. Inutile disquisire sul prossimo ministro degli esteri o sulla partecipazione o meno di figure politiche al governo Monti, le cose sono già precipitate. Soluzioni? Secondo lei, uscita al volo dall’euro, riacquisto della capacità di battere moneta, svalutazione per riprendere le esportazioni e poi gestione della crisi. Il tutto condito dall’azzeramento totale della classe politica.
Ora: si potrebbero fare mille distinguo, obiezioni, sostenere che lei vive in Inghilterra, paese non particolarmente amante dell’euro, tutto quello che vogliamo. Il fatto certo è che ciò che dice Napoleoni non ha riscontri in Italia ma di certo, a parer mio, ne ha a Bruxelles e a Berlino.
E che noi siamo, come sempre, particolarmente cincischioni (euf.) e non andiamo mai, e dico mai, al punto.
Quanto ha detto è molto molto interessante da sentire, a parer mio da ignorante. E ad altissimo contenuto ansiogeno, vi avverto.
Così condividiamo almeno il magone. Ecco il video della conferenza (e del dibattito successivo, piuttosto acceso):

Poi, se qualcuno vuole, ne discutiamo. Ah, dimenticavo: a una mia battuta (‘eh, ma io che devo fare con i miei quattro soldi alle poste?’) la risposta, piuttosto seria, è stata: ‘mah, ora è tardi, magari ritirali e cambiali in franchi svizzeri’. Orcozzio. A quanto mi sta la pizza di fango?

  • Nov 14th, 2011 at 23:35 | #1

    Visto tutto. Altissimo contenuto ansiogeno dava solo vagamente l’idea. Ho intenzione di mandare il link ad un’amica economista della banca d’italia, se avrà il tempo di guardarlo e di rispondermi, ne riparleremo.

  • siu
    Nov 15th, 2011 at 14:11 | #2

    Quando Loretta Napoleoni è venuta a parlare a Trieste, già almeno un paio di volte, essendo che letta per caso o sentita qua e là alla radio mi era sembrata credibile, e che non avevo nessuna voglia di bere calici amari, alle amiche che mi chiedevano di andare con loro ad ascoltarla ho risposto due volte di no.
    Vedendo che ti ci metti anche tu, caro Trivigante, ho pensato che allora forse dovevo proprio, e ho trangugiato fino all’ultima goccia.
    Dopo di che mi sono buttata a far pulizie, un po’ perchè non c’è di meglio, della serie brutti chiodi si scacciano fra di loro, e un po’ dopo aver provato a immaginare per un attimo cosa sia trovarsi sul lastrico, e pure in una casa sporca.
    E a pranzo per dessert mezzo barattolo di crema Novi, che oltre a non essere tossica come la situazione ormai generalizzata, e come la Nutella, è anche più buona.
    La vita in ogni modo continua, e mi piacerebbe tanto vedere in foto la tua espressione, e quella della Napoleoni, mentre vi dite di poste e franchi svizzeri…

  • sanfello
    Nov 16th, 2011 at 18:51 | #3

    Le avevo sentito dire le stesse cose in sintesi pochi giorni prima intervistata dalla Palombelli. Io ho fatto finta di non ascoltare

  • trofimov
    Nov 17th, 2011 at 10:59 | #4

    ummff…glub…ummff…(difficile parlare quando si ha la testa nella sabbia)

  • Gent
    Feb 21st, 2012 at 10:51 | #5

    Praticamente la signora suggerisce di tornare alla lira svalutare del 50% e ripartire come negli anni 80. Bene basta solo dire agli italiani chi paga il conto. Pagheranno lavoratori e pensionati a reddito fisso. Cioe’ coloro che hanno sempre pagato. che detto da una che si spaccia di sinistra fa pensare. Io per esempio penso ma checcazzo ci sto a fare dentro al PD ? Spero che qulcuno si decida a fare una bella rivoluzione ma di quelle toste.

  • trivigante
    Feb 22nd, 2012 at 08:01 | #6

    Si possono fare molte obiezioni al discorso della Napoleoni, questo è certo. Per esempio, svalutando la lira non è detto che aumentino le esportazioni, poiché insieme aumenterebbero moltissimo i costi delle materie prime che importiamo, e dato che siamo un paese che importa tutto la cosa potrebbe rivelarsi parecchio problematica.
    Il dato certo, come dice Gent, è che alla fine le toppe tocca metterle a chi fa più fatica, mentre chi ha vissuto in allegria, fregandosene, continuerà a farlo, in una qualche maniera. PD o non PD.
    E alla tua domanda, caro Gent, è davvero molto molto difficile rispondere, di questi tempi.
    Un abbraccio fraterno.

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