il calendario della memoria civile: conclusione

Il calendario della memoria civile cominciò il 31 ottobre 2009 e ha documentato, per un anno e 163 posts, i caduti civili tra l’8 settembre 1943 e il 4 maggio 1945, periodo ascrivibile in qualche modo alla Resistenza italiana.
L’idea era, in corrispondenza di ogni giorno, riportare, in dettaglio se possibile, il numero inimmaginabile di vittime civili cadute – non soldati o partigiani – per rappresaglia, per attacco o per semplice sfizio di qualche soldato tedesco o traditore italiano. Per ricordare e per mantenerne la memoria. O, almeno, per dare un’idea concreta, ogni giorno, del numero di stragi nazifasciste e di vittime inermi, migliaia e migliaia, che hanno costellato il nostro paese da sud a nord in quell’anno e mezzo o poco più.

Ora tutto il periodo è stato riportato e il calendario finisce qui. A me è stato utile, credo di avere imparato parecchie cose, soprattutto mi ha costretto, quasi tutti i giorni, a fare i conti con i morti e con l’assoluta mancanza di senso per quelle morti, spesso legate a uno sguardo sbagliato o a un sospetto fasullo. E non è stato risparmiato nessuno, né bambini né anziani né uomini o donne, case, animali, paesi interi. Certi giorni era davvero difficile scrivere il resoconto del giorno, troppe persone, troppi luoghi, troppa ingiustizia tutta insieme.
Spero sia stato difficile anche leggere quei resoconti. Lo scopo, alla fine, era proprio questo.

  • siu
    Ott 30th, 2010 at 08:40 | #1

    Scopo pienamente raggiunto.
    Te ne sono grata.

  • Ott 30th, 2010 at 13:58 | #2

    GRAZIE

  • gnappolo
    Ott 31st, 2010 at 15:38 | #3

    L’obiettivo è stato raggiunto e la conclusione del calendario lascia un vuoto. Grazie per l’operazione, grazie per la costanza e grazie per esserci sempre e comunque. Grazie

  • Nov 9th, 2010 at 00:18 | #4

    ciao Trivy (so già che odierai questo diminutivo.Lo vedo dalla tua espressione.:))

    Devo essere sincera e quindi non posso negare che tiro un sospiro di sollievo e tornerò qui, a leggerti, più volentieri.
    Non perché non sia necessario ricordare Ma perché credo che non sia necessario ricordare tutti i (santi) giorni.

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