radio pirata londinesi

Quando avevo quindici anni un amico mi costruì una radio trasmittente in una scatola di biscotti, e fu così che cominciarono le trasmissioni di Radio Gagarin. Cosa che poi qualcuno, e ne sono fiero, riprese molto dopo. Nonostante avessi ben 250 metri di copertura del territorio, ossia arrivavo fino al semaforo da un lato e alla chiesa dall’altro, la rubrica delle dediche telefoniche non decollò mai, e ancora non mi spiego.
Radio Gagarin durò qualche mese, nei quali di certo qualche soggetto fortunato sentì della gran bella musica, per merito mio che la mettevo su. O, almeno, mi piace pensare che qualcuno ci sia stato. Poi la polizia irruppe e mi sequestrò le apparecchiature, la scatola. No, ovviamente non è andata così, io mollai la cosa e mi dedicai ad altro. Ma sarebbe stato eroico.
Comunque, quando a oggi sento di radio pirata mi commuovo ripensando a me allora, ed è per questo che segnalo la rinascita del fenomeno a Londra, in cui spuntano radio pirata ogni giorno, sia sfruttando le torri antiaeree della seconda guerra mondiale sia i tetti. Matt Mason ne ha appena fatto un bel documentario che vi rilancio: qui.

  • Mar 31st, 2010 at 10:29 | #1

    Se esistesse una tv pirata io manderei costantemente questo tizio irresistibile dalla Madre Russia. Notate la scenografia suprematista!

  • trivigante
    Mar 31st, 2010 at 10:35 | #2

    E ‘ chiaramente un robot prodotto dalla scienza sovietica con la missione di conquistare al socialismo i paesi schiavi del capitale. Con il sorriso, la bella musica e i ghiribaugi ipnotici.

Lascia un commento

XHTML: You can use these tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*