molto istruttivo

La mia rubrica preferita di Internazionale è “Volti nuovi”, ovvero una rubrica di dieci righe nella quale un inviato della rivista chiede a un immigrato che vive in Italia, solitamente senza diritto di voto e proveniente da un paese qualsiasi, per chi voterebbe se potesse votare.
All’inizio ero rimasto sconcertato, perché quasi tutti gli immigrati intervistati sostenevano – per ragioni diverse – che, potendo, avrebbero votato per S.B. o per Fini. Non capivo. Escluso che intervistassero solo una tipologia di immigrati, i destrorsi (la tendenza della rivista è tutt’altro che destrorsa, anzi), avevo liquidato la faccenda come casualità e loro – quelli intervistati – come semi-deficienti. All’inizio.
Poi ho capito, lentamente: il semi-deficiente sono io. Perché non avevo capito un accidenti.

Per meglio rendere il concetto, ecco la rubrica “Volti nuovi” di questa settimana, in cui Cléophas Adrien Dioma, dal Burkina Faso e in Italia da dieci anni, spiega quello che pare essere un pensiero diffuso:
“Io voto Fini. Gianfranco Fini. Perché non posso votare Silvio Berlusconi. Perché non riesco a pensare di dover votare Franceschini. Perché non conosco bene Bersani. Credo che sia importante farci questa domanda. Per chi votano gli immigrati? Per chi votano i neri, i marocchini, gli albanesi, i romeni o le badanti?
Qualche volta, se penso alla risposta, sono spaventato. Molti dei protagonisti della rubrica di Internazionale “Volti nuovi” voterebbero per Berlusconi. Quasi tutti i miei amici africani parlano bene di Fini. Sembra il messia. Sanno tutti i suoi discorsi. Lo sentono dire che l’Italia è già multiculturale e che bisogna dare la cittadinanza ai figli degli immigrati.
Prodi è il politico meno amato perché non ha fatto niente per migliorare la situazione degli stranieri. Bossi è “matto”, e non dobbiamo tenere conto di quello che dice. Berlusconi, invece, è un self made man. Partito dal nulla, è diventato un uomo ricco e un politico potente. Yes, we can. Quindi, anche per noi sfigati immigrati, si può fare. Allora se devo votare, voto Fini e/o Berlusconi.
A sinistra parlano troppo. Chi ha sentito Franceschini fare proposte concrete? E Bersani? Cosa vogliono fare per l’immigrazione? Da uno a dieci, quanto ci considerano importanti? Per le primarie del Partito democratico siamo sempre stati chiamati a votare. E ne siamo contenti: almeno pensano anche a noi. Ma poi, niente. È finita. Grazie fratelli, non ci servite più. È un’ipocrisia e ce ne siamo resi conto.
Quando passerà la legge sul voto amministrativo degli immigrati, voteranno quasi tutti per il centrodestra. A meno che la sinistra non si svegli prima”.

Il fatto di non essere il solo a non aver capito un cacchio non mi consola affatto.

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