no space to be a child

Pankh mi segnala il racconto di Mohamed Altawil, un uomo palestinese che narra la sua storia, da bambino nei territori occupati fino a oggi.
“Perché” – si chiedeva trent’anni fa – “non abbiamo un giardino? Dove posso avere dell’acqua pulita? Perché non andiamo mai in viaggio da nessuna parte? Perché lasciate che i soldati ci umilino ai check-point?”. E soprattutto: “Tutti gli esseri umani vivono come noi?”.
Io, come Pankh, credo che valga la pena leggere il suo racconto perché dice molte cose interessanti. Chi volesse, lo trova qui.
Da: ‘No Space to Be a Child’ in Children in War. The International Journal of Evacuee and War Child Studies (Feb. 2009, Vol. 1, No.6): pp. 57-63.

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