Inevitabilmente canta bene (quando una c'ha gli attributi giusti, la critica segue con piacere...). Belle canzuncelle, a metà tra blues (Norah Jones) e il genere tanto amato agli scambisti "gnugna canterina", in diversi pezzi ricorda altre gnunge canterine. Soprattutto Ani Di Franco, confesso, ed è per questo che mi piace discretamente (nonostante siano due pianeti lontani nel mio cosmo gnugnae gustibus). Bello il terzo pezzo, il primo della parte live (in cui si presenta con nome e cognome, se per caso l'avessimo scambiata per un'altra...). Mi piace anche l'atmosfera un po' unplugged che si respira in tutto il disco, contrabbasso, batteria frustata, una chitarrina, al massimo un pianoforte, il suo unico problema è anche il suo miglior pregio: piace perchè è una gnugna (forse l'ennesima) e non perchè è originale. La prima volta che sentii Ani di Franco rimasi colpito come dopo un'esplosione, con la Paulusma purtroppo no, ma oltre che gnugna è piacevole, brava e si merita il suo PIRILLARE.
(Gnappolo, 04/07)

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