R.E.M. - Live

A me i R.E.M. piacciono. Anche in concerto, a Padova qualche anno fa, piacquero. Questo per chiarire, vorrei avere io il problema di scegliere la scaletta di un concerto, con un repertorio come il loro, sarebbe spassoso. E questo disco è stato registrato in una serata unica, tanto di cappello, mica molti osano. Detto ciò, tre elementi per i quali non ascolterò più questo disco: uno, "Drive" non si fa live, no, cacchio, no; due, l'armonica suonata male che piomba quando meno me lo aspetto e quando meno dovrebbe comparire; tre, i coretti (coretti, non controcanti) del bassista che devastano buona parte delle canzoni, rendendole come "Shiny Happy People". Io le sento e non posso non vedere, tutte le volte, un vecchietto triste su una cyclette che pedala per far scorrere un fondale di una scenografia e, peggio, la tizia dei B52's, tutta allegra da spaccarle la faccia. "Bad day", diobonino, schiantata sotto i colpi di armonica urenda, al ritornello mi riporta in parrocchia, con il don giovane e biondino che predica bontà suonando alla chitarra inni al signore. Si ascolti lo scempio in "Man on the moon"... Io lascio, saluti a tutti, torno a sentire "New adventures in HI-FI", "Monster" e, soprattutto, "Automatic for the people".
(Trivigante, 11/07)

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