John Entwistle - Rigor mortis sets in

Entwistle era il bassista degli Who, quello con il vestito da scheletro, che faceva "Boris the spider" con la voce sepolcrale, giusto per contestualizzarlo. Da qui il titolo del disco. Quindi, tutto quello che Entwistle ha fatto è fantastico, fine della recensione, come tutto quello che ha a che fare con gli Who e gli aspetti collaterali. Finita la recensione, qualche considerazione a margine. Durante tutto il corso degli Who, tutti e quattro (Townshend, Moon, Entwistle, Daltrey) hanno scritto album solisti, nei quali potevano spadroneggiare senza dover fare i conti con altri tre despoti. Bene, tutti questi dischi, senza eccezione, suonano come dischi degli Who, avrebbero potuto a tutti gli effetti essere dischi degli Who, a parte forse un paio di cose in delirio di Townshend. Questo per dire che gli Who erano talmente bene assortiti da essere Who anche da soli, nessuno aveva nelle corde una musica diversa o sperimentale, nessuno immaginava qualcosa di alternativo agli Who. Certo, è evidente che col cavolo che Townshend avrebbe permesso i coretti femminili che Entwistle invece inseriva nei suoi dischi, piuttosto che gli assoli di sassofono, ma è solo una questione di arrangiamenti. Dettagli. Entwistle è morto a Las Vegas pochi anni fa in un posto del cavolo, alla vigilia del nuovo tour degli Who. Questo per dire, ahinoi, che non basta flirtare con la morte in tutte le sue forme per assicurarsene una dignitosa. La vita è crudelissima, talvolta, anche quando finisce.
(Trivigante, 07/07)

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