Panic! At the disco - A fever you can't sweat out

Decisamente la cosa meglio assortita sentita negli ultimi tempi: un violino pizzicato che apre la strada a una truppa di barbari intelligenti che giocano a fare i barbari stupidi, poi torna il pizzicato e poi i barbari ancora, poi insieme e poi uno e l'altro, tutto senza soluzione di continuità. Veloci, efficaci, testi non banali, un batterista alla catena di montaggio, un cantante dalle possibilità più che notevoli, pianoforte classico e manierista, tastiere rock che fanno da contrappunto alla chitarra ritmica, elettrica e acustica, talvolta una base elettronica come intro per far capire che quello non è il bene, qualche piccolo scivolone sulle bucce di banana delle pause tra un costrutto e il successivo ma, in complesso, piuttosto accattivante. Non so se sia un disco in grado di sconvolgere qualche animo, il mio no, però ha della sostanza, anzi più di una. Io consiglio.
(Trivigante, 07/07)

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