in un istante. No, in due istanti.

Neil Leifer è un fotografo americano di sport: Sports Illustrated, Time, Life, poi quindici olimpiadi e quattro mondiali di calcio. E parecchia boxe.
Muhammad Alì incontrò Cleveland Williams all’Astrodome di Houston il 14 novembre 1966, vincendo per ko tecnico al terzo round.
Quando Leifer seguì Ali successe questo:

Una foto clamorosa, tanta simmetria e regolarità sono in realtà movimento, particolari ed elementi da osservare; l’attimo in cui scattare dura una frazione di secondo, Ali che alza le braccia e Cleveland al tappeto in posa perfetta. Incredibile.
La foto, a ben guardare, fu scattata alla fine del secondo round, visto che Cleveland è al tappeto. Alcuni sostengono che, per agilità, tecnica, rapidità, questo sia il miglior match di Ali.

Cleveland, poi, si ritirò subito dopo il match, per fare ritorno sul ring qualche tempo dopo. Molti, tra cui George Foreman e George Chuvalo, non esattamente signorine con lo smalto, lo definirono come un pugile coriaceo e duro da affrontare ma Ali lo sconfisse abbastanza facilmente. Fu un discreto massacro, a dirla tutta; in effetti, la differenza di dieci anni tra i due non era da poco. Ali dopo questo match avrebbe combattuto altre due volte prima della squalifica di tre anni, nel marzo 1967.
Un anno prima, Leifer aveva scattato un’altra foto incredibile di Ali, molto più famosa di questa, ovvero la fotografia perfetta di boxe: Ali in piedi sopra Sonny Liston a terra mentre gli grida di alzarsi e, nel triangolo formato dalle gambe di Ali in quell’istante, la faccia dell’altro fotografo di bordo ring, Scharfman, mentre assiste del tutto impotente con la macchina fotografica in basso, essendo dal lato sbagliato della scena. Fortuna.

Ed eccoli qui, tutti e tre: Ali, Leifer e la foto, vera protagonista.

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