part of the hoax

Sabato si va a vedere Dismaland, finalmente. Con un breve giro a Bristol, a comprare cartoncini. ovvio.

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Comunque, come ogni bravo visitatore che vuole il massimo dall’esperienza decido di acquistare i biglietti in anticipo sul sito: carte di credito varie perché non si sa mai, paypal, dito sul maus, ora giusta, ci sono. Aprite pure le vendite.
Lo dico in qualche maniera modesta ma sono un discreto professionista degli acquisti di biglietti onlain, quindi non temo nulla.

Ebbene? Dopo un’ora e mezza in cui il sito mi ha comunicato quattro volte di non aver portato a buon fine la pratica di pagamento, due crash completi, liste di attesa che sparivano e ricominciavano, una lentezza disarmante, a un certo punto è andato tutto in sold out. Cazzo.
Quindi: niente biglietti. Frustrazione. Come può essere?

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Poi un dubbio, forse un’illuminazione: una ricerca, breve.
Banksy’s Dismaland: is the ticket frustration part of the experience?“, il Guardian. “People wanting to buy tickets for Banksy’s new Dismaland show have been finding it impossible and the question being asked was: is the miserable frustration meant to be part of the experience?“.
Ma certo, che imbecille, imbecille, superimbecille: ecco l’esperienza, io come un cretino con una carta di credito in mano che mi incazzo, frustrato, perché non riesco a pagare.

Quell’uomo è, ancora una volta di più, un genio.
(Speriamo di trovare i biglietti alla biglietteria, per poter comprare un palloncino).

2 commenti su “part of the hoax

  1. Maddai, sul serio? Questa sì che è una coincidenza strepitosa e banksyana! Ci riconosceremo perché avremo un palloncino con su scritto ‘io sono un idiota’?
    (che bello risentirti!)

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