«Perché la brava gente si somiglia dappertutto»

Sono trentaquattro anni che è morto Primo Levi.

Alcuni interrogativi non sono risolti e non avranno mai risposta, come diceva lui nemmeno chi decide conosce le ragioni della propria, ultima, decisione. Ciò che importa, ora, è che manca, e l’unica cosa è ricordarlo e, soprattutto, leggerlo. Lo dico ancora una volta: fatevi un regalo, un regalo vero e grande, leggetelo. Non solo ‘Se questo è un uomo’, anche tutto il resto, cominciando magari da ‘La chiave a stella’ o dai racconti. Perché vi assicuro che non è quello che vi hanno imposto a scuola, è molto molto di più. Mi ripeto, ancora: una fortuna, averlo avuto.

Un commento su “«Perché la brava gente si somiglia dappertutto»

  1. Mi permetto di aggiungere: leggerlo e rileggerlo, ogni tanto, ogni qualche libro riprenderne uno suo. Perché ogni volta si sente crescere l’affetto e l’ammirazione verso di lui e verso ciò che ha scritto, si sente che si sta ricevendo, come dici tu, un regalo vero e grande.
    Io, poi, ho la fortuna di un’edizione speciale e saracena de Il sistema periodico, che quindi andrò, appunto, a rileggere.

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