l’assalto al Congresso americano

Ieri nel pomeriggio irruzione di qualche centinaio di sostenitori di Trump al Campidoglio per interrompere i lavori di proclamazione del nuovo presidente. Non parlerei di colpo di Stato. Ora, a parte il folklore, perché in effetti sembrano i Village People che assaltano il Congresso, a parte l’accozzaglia di destroidi raccolti sotto la protesta pro-Trump, per cui si è vista anche una maglietta inneggiante ad Auschwitz, a parte la galassia populista, iperreligiosa, fascista, sovranista, suprematista che si è manifestata nell’occasione, mi chiedo cosa spinga una veterana dell’Us. Air Force a credere alle balle di Trump al punto di lasciarci le penne.

Perché va bene, possiamo anche ridere della sgangherata compagnia di idioti di ieri, ma i morti sono quattro e sono stati scontri veri, tra l’altro occupando per la prima volta nella storia degli USA un’aula di governo (cosa che in Europa è accaduta più spesso). Mi ha colpito il totale ritardo dell’intervento della Guardia nazionale e della polizia, immobili per alcune ore, specie dopo aver visto, invece, gli schieramenti imponenti durante le manifestazioni di Black Lives Matter. Appunto: e se fossero stati afroamericani, ieri, invece che bianchi armati?
Per carità, quattro o più stronzi disposti a sacrificarsi in nome di qualsiasi causa di destra li si trova sempre, vedi i serenissimi di San Marco di qualche anno fa da noi, le ampolle leghiste, i sostenitori di Berlusconi in piazza per la nipote di Mubarak, i gilet arancioni, il popolo dei forconi, i vaffanculo day, e quattro anni di aizzamento da parte di Trump sono poi la causa principale della sceneggiata di ieri.
Ciò che, credo, sia significativo è che i “Proud Boys”, così si chiamano, sono tanto contro il partito democratico quanto contro quello repubblicano. Il che significa, secondo me, che da adesso in poi non sarà più accettabile una destra che – anche da noi – occhieggia e ammicca a chi sta fuori dal sistema repubblicano democratico, stimolandone gli istinti più bassi. Chi ambisce a governare un paese non deve più avere atteggiamenti ambigui, questo non sarà più accettato, né da destra né da sinistra. O così dovrebbe essere, d’ora in poi.

2 commenti su “l’assalto al Congresso americano

  1. Così dovrebbe essere.. parole sante, condizionale obbligatorio… Purtroppo temo che, anzi… da certe preoccupanti pagliacciate, determinate correnti politiche prendono distanza ufficialmente per poi plaudire ufficiosamente. Del resto anche dalle nostre parti un facoltoso imprenditore spregiudicato, giunto al potere solleticando gli istinti più bassi, minacciava, ammiccando, a sommosse popolari se fosse stato destituito.. da democratiche elezioni ovviamente… ancora una volta il genio italico ha fatto scuola

  2. Come diceva qualcuno ieri sera, la sinistra ha fatto i conti con il sottobosco pericoloso e antidemocratico che aveva in casa, la destra no. Sarebbe ora che li facesse e smettesse di sguazzarci dentro, occhieggiando di qua e di là.

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