almanacco dei sette giorni, per asintomaticizzare (20.11)

Secondo Bryan Walsh di Axios gli indizi per capire per tempo che sarebbe arrivata una pandemia di coronavirus c’erano tutti. Almeno negli Stati Uniti.

A Berlino c’è la discoteca più piccola del mondo, un metro quadrato di felicità, una grande idea di Benjamin Uphues. È la Teledisko. Se ancora non avete preso il virus e volete essere sicuri di non perdervelo, è il posto giusto.

Informazione utile prima di partire: il Regno Unito ha bisogno di ballerine, biochimici e saldatori. Così almeno si sa prima. Perché non faranno più distinzione in base alla provenienza ma in base, appunto, alla qualificazione e alla professione esercitata. Perché ballerine? Ballerini ne hanno già? E se c’è un ballerino in grado di fare saldature perfette? Mah.
Lo so, ritorno ancora alla pandemia ma, d’altronde, è l’argomento principe nelle vite di tutti. Sullo smart working, la migliore è di ‘fotografie segnanti’ (temporaneamente ribattezzata ‘epidemie’ e ora ‘pandemie segnanti’), una pagina spassosa che consiglio:

L’artista 3d (non nel senso che è tridimensionale lui) Filip Hodas – non nuovo a cose interessanti – ha disegnato una serie di immagini che ha chiamato «Cartoon Fossils». Ecco Canis Goofus, Canaria Tweetea e Homo Popoculis.

Anche quest’anno al lago Erie ha fatto bel freddo.

La foto è di john_kucko e, anche se sembra un modellino, sono vere case di villeggiatura sul lago. Chissà come ha fatto quello della casa in alto. Ricordo a tal proposito, per prevenire i soliti commenti, che non si parla più di ‘riscaldamento globale’ ma di ‘climate change’.
A proposito: l’artista georgiano Tezi Gabunia ha realizzato un video intitolato «Breaking News: The Flooding of the Louvre», un finto servizio informativo sull’allagamento di una sala del Louvre, presumibilmente dovuto al cambiamento climatico più che alle inondazioni della Senna (vedi 2018). Interessante, perché evidentemente abbiamo bisogno di vedere le cose, la nostra capacità di astrazione non ci arriva.
‘Classic Blue’ è il colore Pantone del 2020, calmante, deciso e intenso. Nel frattempo, l’azienda americana ha messo in commercio 315 nuovi colori, tra i quali sarà sufficiente citare il rosa Sangria Sunset, il marrone Chocolate Martini, l’azzurro Frozen Fjord e, infine, il nero Unexplored. Non esploro oltre.

Non si sottovaluti la faccenda, la scelta del colore dell’anno ha moltissime ripercussioni commerciali, dappertutto. Se terrete a mente la cosa, vedere qualche sfilata quest’anno o osservare le vetrine, per dire, avrà qualche significato in più.
Il 4 marzo, ma io l’ho saputo ora, da alcuni rubinetti in una frazione di Castelvetro di Modena è uscito lambrusco. Alcuni si saranno convertiti istantaneamente. Volgendosi alla prosa, un silos con vino ad alta pressione ha letteralmente dato fuori e parecchio ne è finito nell’acquedotto. Merito della neoamministrazione Bonaccini?
Inizia il processo a Robert Durst: se la storia non la sapete, ne vale la pena. Omicidi, soldi, tanti, una lettera, molti misteri, due mezze confessioni e lui al centro. E una serie tv su di lui.
Questa è utile: nel 1666 a Londra ci fu una pestilenza, una pestibubbonilenza, cui seguì il famoso incendio, insomma erano tempi brutti e così Isaac Newton, poiché anche l’università era ovviamente chiusa, se ne andò in campagna, nella sua casetta dov’era nato, Woolsthorpe Manor. Qualcuno tra i più sagaci coglierà il parallelismo. Bene, senza nulla da fare e con tanto tempo a disposizione, si mise nella giusta disposizione d’animo e un giorno vide, ebbene sì, cadere una mela. Sì, è un invito a me stesso per primo e a chiunque a fare qualcosa di costruttivo e utile in questo tempo di reclusione. Per chi fosse curioso, questa è la casa di Newton, visitabile:

#StateACasa.
Una buona battuta letta in questi giorni (sic!): «Tra un po dovremo andare a cacciare x mangiare e io non so nemmeno dove vivono le lasagne».
Un gruppo internazionale di astrofisici ha scoperto Wasp-76b, un pianeta sul quale piove ferro fuso. Ma solo di notte, perché fa più freddo e quello che è evaporato di giorno ricade. Dopo alcuni giorni recluso a casa mi pare persino meno disagevole di prima. Questione di prospettive.
La serie dei viaggi sulla luna si arricchisce di un nuovo capitolo: «Moon’s milk». Un cortometraggio in stop motion di Ri Crawford, voce narrante Tom Waits, che racconta la bizzarra avventura del Capitano Millepiedi che, insieme alla sua ciurma, decide riportare a casa un po’ del latte che sgorga dai crateri della luna. Tutto fatto a mano.
Un po’ di cose ancor più sparse: mentre noi siamo qui davanti ai pc, un tizio ha camminato su un filo sopra un vulcano: Nik Wallenda ha attraversato il vulcano Masaya in Nicaragua; a New York ha aperto The Edge, la più alta in assoluto; Nayib Bukele, presidente di El Salvador, ha chiuso tutte le scuole, stabilito la quarantena per chiunque entri nel paese e proibito gli assembramenti. Anche se a El Salvador non vi sono casi di contagio. Ma mica ha proprio torto: «So che questa decisione verrà criticata, ma proviamo a metterci nei panni dell’Italia: l’Italia oggi vorrebbe aver deciso queste misure prima»; anch’io da adesso lo farò alla maniera di Gloria Gaynor o, magari, così, che preferisco:

Oggi piove, magari sto a casa.

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