la esperanza le ganó al miedo

Coppia di ottime notizie: dopo la morte della vecchia, la vittoria di Gabriel Boric alle presidenziali cilene. Sia per lui, che proviene dal movimento studentesco, è giovane e critico con il sistema neoliberale cileno, sia perché ha ricevuto l’appoggio convinto degli elettori, mai così numerosi, sia perché ha sconfitto José Antonio Kast, candidato di estrema destra, disgustoso fascista sostenitore di Pinochet, omofobo e contro ogni forma di immigrazione. Come se tutti loro non fossero lì per quel motivo.

inception casalingo

Le idee del venerdì pomeriggio. Abbiamo connesso un pc a un altro con anydesk, il secondo a un terzo, quello a un quarto, a sua volta a un quinto e quell’ultimo al primo. E la situazione ci è scappata di mano.

Ora non sappiamo dove siamo e chi comandi chi. Non sappiamo più nemmeno chi siamo, incapsulati uno nell’altro. Ma che succede quando cominci a giocare con la fisica di tutto questo?
Eh, saperlo. Ehm… aiuto?

una cultura musicale (1001)

Prendetevi tre anni di tempo. Ovvero, 1001 giorni, fine settimana esclusi.
Un album al giorno tra i 1001 che Robert Dimery ritiene che noi si debbano sentire prima di morire.

Si può naturalmente fare in autonomia, e io modestamente lo feci, oppure usare questo comodo servizio. Una volta al giorno, una volta creato il progetto, verrà indicato un album da sentire. Oh, giovani: per intero. So che non usate ma una volta era così e i dischi erano concepiti per essere ascoltati per intero. È possibile anche selezionare i generi ma questo contraddice, a parer mio, l’idea iniziale: farsi una cultura in campo musicale. Intendo: quasi tutti i generi, tranne classica, all’incirca.
Il progetto può essere messo in pausa, lo farà automaticamente se non vi farete vedere per quattro giorni consecutivi, terrà traccia della cronologia per non ripetersi, complimenti allo sviluppatore, Alexander Nilsson. E, magari, offrirgli una birretta, almeno. Su.
Io mentre scrivo queste righine sono a Let’s Stay Together di Al Green, 1972, genere che apprezzo. Miglior canzone che non conoscevo del disco: It ain’t no fun to me.
Ci risentiamo qui tra tre anni, all’una e quaranta.

l’aeromobile più grande mai costruito

A memoria, lo Zeppelin Hindenburg lo si ricorda così:

Magari in volo sopra New York, verso Lakehurst:

Ma di certo l’immagine più nota è quella del disastro, quando prese fuoco durante le operazioni di attracco:

Era il 6 maggio 1937 a Lakehurst, New Jersey, quando in diretta tv il dirigibile, orgoglio della Luftschiffbau Zeppelin, prese fuoco. Segnando, di fatto, la fine dei viaggi in dirigibile, fino a quel momento di gran successo.
Tutta ‘sta pappardella per mostrare una foto che, invece, non si vede mai. O che io non avevo visto mai fino a oggi. Il dopo.

Gli Zeppelin esistono ancora. Per esempio, lo Zeppelin NT 07 è stato varato nel 1997 e naviga qua e là per scopi pubblicitari e per rilevazioni ambientali. È più o meno la metà dei dirigibili storici, 75 metri, ed è riempito ovviamente a elio. Resta insensato il rapporto tra volume e numero di passeggeri: 8425 m³ per 13 passeggeri.