mmm, ottimi questi finferli, alla cornamusa, presto!

Avvelenamenti

Benché la maggior parte delle specie velenose causi soltanto qualche problema gastrointestinale, esistono diverse eccezioni degne di nota. Per esempio, alcune specie di Amanita, come la tignosa verdognola (A. phalloides) e l’«angelo distruttore nordamericano» (A. bisporigera) possono spedire al cimitero chi se ne ciba. Anche Paxillus involutus, una specie che distrugge i globuli rossi del sangue e può causare insufficienza renale, ha fatto alcune vittime. L’unico caso documentato di un micologo morto in seguito a un avvelenamento da funghi è infatti quello di Julius Schaeffer, che nel 1944 mangiò un esemplare di questa specie.
Gli errori di identificazione come quello commesso da Schaeffer sono la causa dei casi più gravi di avvelenamento. Un esempio recente, che ebbe ampio risalto mediatico, risale al 2008, quando Nicholas Evans, il cosiddetto uomo che sussurrava ai cavalli, scambiò alcuni esemplari di Cortinarius rubellus, una specie mortale, per dei finferli e sopravvisse solo grazie a un trapianto renale. Entrambe le specie sono arancioni, e sembra sia stato per questo motivo che Evans le confuse. Non aveva capito che il colore non è sufficiente per identificare una specie.
Poi ci sono le cornamuse: poiché le spore di Fusarium hanno una predilezione per questi strumenti, ci sono stati diversi casi di suonatori di cornamusa che ne hanno inalate in gran numero (nome della malattia: polmonite da cornamusa), tra cui almeno un caso mortale.

Si veda anche: Amatossine; Tignosa verdognola.
Da Lawrence Millman, Funghipedia. Miti, leggende e segreti dei funghi, Il Saggiatore.

l’aeromobile più grande mai costruito

A memoria, lo Zeppelin Hindenburg lo si ricorda così:

Magari in volo sopra New York, verso Lakehurst:

Ma di certo l’immagine più nota è quella del disastro, quando prese fuoco durante le operazioni di attracco:

Era il 6 maggio 1937 a Lakehurst, New Jersey, quando in diretta tv il dirigibile, orgoglio della Luftschiffbau Zeppelin, prese fuoco. Segnando, di fatto, la fine dei viaggi in dirigibile, fino a quel momento di gran successo.
Tutta ‘sta pappardella per mostrare una foto che, invece, non si vede mai. O che io non avevo visto mai fino a oggi. Il dopo.

Gli Zeppelin esistono ancora. Per esempio, lo Zeppelin NT 07 è stato varato nel 1997 e naviga qua e là per scopi pubblicitari e per rilevazioni ambientali. È più o meno la metà dei dirigibili storici, 75 metri, ed è riempito ovviamente a elio. Resta insensato il rapporto tra volume e numero di passeggeri: 8425 m³ per 13 passeggeri.

la fola della locomotiva d’Europa

Se siete di quelli che si sono bevuti la balla – non solo leghista, abbastanza trasversale – della Lombardia e del nord in generale locomotiva produttiva d’Europa, questa è per voi:

La mappa dell’UE che riporta il grado di competitività regionale, dati 2019. Siccome il blu è il massimo e il rosso il dato peggiore, viene facile constatare la completa assenza di gradazioni di blu in Italia. Questo perché per quanto riguarda molti indicatori presi in considerazione, il nostro paese riporta risultati negativi in molti campi, per esempio l’apertura del mercato del lavoro, gli investimenti in ricerca e sviluppo, le procedure di apertura e gestione di un’impresa, l’istruzione e la formazione dei lavoratori, il costo del lavoro rapportato ai salari e così via. E questo vale anche per il nord del paese, che ha dati migliori del sud ma non sufficienti per essere al passo con le altre zone d’Europa. E a guardare i dati sull’innovazione c’è da mettersi le mani nei capelli. Poi potete pensare di essere centrali e determinanti, avanzati e produttivi, di dire cose intelligenti e di avere uno sguardo aperto sul mondo, bene per voi.
Ma non è così.

la gioia di un palazzetto abbastanza pieno e la delusione per il governo che dimentica ancora i concerti

Con il decreto dell’11 ottobre, la capienza nei palazzetti dello sport è stata portata al sessanta per cento. Ed è stata una vera gioia rivedere finalmente le persone insieme ed esultare, quando c’era da farlo, come iddio comanda.

O insultare l’arbitro, nessuna differenza. Bello, ne sono uscito rincuorato, lo ammetto, era un anno e mezzo che mi mancavano le moltitudini. Anche al sessanta per cento.
Peraltro, in altri palazzetti dev’esserci un sessanta per cento diverso.

Questione di gioco, mi sa. Comunque, secondo il decreto nelle regioni in zona bianca nei cinema, nei teatri e nelle sale da concerto la capienza è tornata al cento per cento con posti seduti e numerati; negli stadi al settantacinque per cento; nelle discoteche al cinquanta al chiuso e al settantacinque all’aperto. Bene.
Non per la prima volta, però, il governo dimentica i concerti. Che, sarebbe bene lo sapessero, non si svolgono solo nei teatri e solo nelle sale da concerto, ma nei club, nelle sedi delle associazioni, nei posti piccoli. Non vi sono indicazioni per loro, si devono presumere: ovvero che i posti debbano essere seduti e, attenendosi alle discoteche, che la capienza debba essere non si sa bene di quanto. Ma così non funziona: «la capienza al cento per cento con posti assegnati in realtà è minore di quella del cinquanta per cento con i posti in piedi, quindi dal punto di vista economico forse conviene restare chiusi» dice Federico Rasetti, direttore di KeepOn Live, associazione di categoria dei live club e festival italiani.
Confermo che non funziona: sabato scorso a sentire Steve Wynn eravamo sì e no poco più di una sessantina, seduti e distanziati là dove, non essendo una sala da concerto, non esistono posti fissi e numerati e la cosa si è potuta tenere solo per il fatto che Wynn era solo sul palco in acustica e che, ne sono abbastanza certo, si accontenta di un tozzo di pane pur di suonare. Spese all’osso, dunque, manco l’elettricità per l’amplificazione, e buon cuore.

Di conseguenza, i nomi grossi italiani virano sui teatri perché i palazzetti al sessanta per cento bastano a mala pena a coprire le spese, quelli piccoli non sanno bene che fare e, cosa non da poco, «dobbiamo scordarci i tour dei più importanti artisti stranieri, ci sono troppe incognite per convincerli a venire nel nostro paese», dice ancora Federico Rasetti. E ha ragione, molti hanno già rinviato al 2022 e dove non arriva la pandemia arriva l’incertezza della situazione.

ottanta per cento (con distinguo)

Oggi le persone vaccinate in Italia sono l’80%. Attenzione, però: l’ottanta per cento degli italiani al di sopra dei dodici anni, quindi 43.229.551, hanno completato il ciclo vaccinale. Un bel risultato, innegabilmente. Oltre a ciò, tale percentuale riduce drasticamente la diffusione del virus e l’ospedalizzazione delle persone. Bisogna dirlo, bravo Figliuolo, fossimo ancora in mano alla Regione Lombardia, guarda giù o Signore.
Non bisogna fermarsi, il prossimo obbiettivo è l’ottanta per cento del totale, permettere al sistema sanitario di concentrarsi nuovamente sulle patologie non-covid è essenziale e la ripresa economica del paese passa necessariamente dal superamento della situazione di emergenza dovuta alla pandemia. I morti, a oggi, sono stati 131.274, una cifra molto alta che ci pone solo dietro alla Gran Bretagna tra le nazioni europee e al nono posto al mondo per numero di decessi.
Sempre oggi, il Portogallo ha raggiunto e superato la notevole percentuale dell’85% di cittadini vaccinati, primo paese al mondo. Numeri più piccoli, certo, ma anche mezzi più ridotti, quindi ben fatto.
Io, ora, resto seduto e mi godo lo spettacolo che ci aspetta dal 15 in poi.

Ecco le altre percentuali in Europa, comprendendo anche le sole prime dosi.

dai, referendum a valanga per costringere il parlamento a occuparsene

Allora? Dopo l’eutanasia, un successo, cinquecentomila firme raccolte un mese prima della scadenza, si firma ora per la legalizzazione? Io dico sì, ho firmato, basta la SPID o la firma digitale. Che mica è change.org, voglio dire.
(Centomila firme raccolte nella prima settimana, scommettiamo che si andrà a discutere a breve per alzare le quote referendarie o limitare l’uso dell’identità digitale per sottoscrivere iniziative di questo tipo?).

almanacco dei sette giorni, per pass-eggiare (21.27)

◼ Non sarà a Seattle, e già la città rumoreggia. Ma non si sa dove, al momento. Né quando. Né se ci saranno tutti. Ma nella prima puntata si affronterà subito l’argomento della morte di Martin/John Mahoney. Sì, ci sarà il reboot di Frasier.

✘ I paesi dell’Unione europea pagheranno 460 milioni di dosi di vaccino a Moderna al costo di 22,50 dollari per dose, per il 2021. Fa circa 10,3 miliardi di dollari, con una quota di profitto stimata al 44%. Niente male. Per il 2021 e il 2022 Moderna ha già ricevuto ordini per un totale di 1,5 miliardi di dosi di vaccino. Niente male nemmeno questo. Ma il meglio arriva ora: tutti i ricavi vengono e verranno versati alla sussidiaria svizzera Moderna Switzerland GmbH, una società attiva dal 24 giugno 2020, e che non ha attività segnalate nello sviluppo e la ricerca del gruppo. Il motivo sembra evidente: Moderna sta adottando strategie di elusione fiscale. Negli USA, in cui la sede è in Massachusetts, la tecnica è speculare: è stata fondata una sussidiaria della parent company con sede in Delaware, stato noto per imporre una tassazione dell’8,7% sul reddito delle società e non prevedere tasse per i ricavi generati attraverso “asset intangibili”. Brevetti, figuriamoci. Certo, lo fa FCA (FIAT), Mediaset e così via e loro no? Finché lasceremo la politica fiscale comune dell’UE in mano agli irlandesi, questo sarà il risultato. E poi, da sempre, c’è la Svizzera, ovvio. L’articolo di Altroconsumo.

☀ Ecco il prossimo sindaco di New York, Eric Adams. È un ex poliziotto e ha vinto le primarie del Partito Democratico, il che a New York equivale, in sostanza, ad aver vinto le future elezioni. Bene anche se io avrei preferito e di molto Maya Wiley, avvocata di sinistra brillante e decisa. Ha preso poco a Manhattan e molto in tutti gli altri distretti, ha un significato preciso. Adams non sarà il primo sindaco nero, c’è già stato David Dinkins e, forse, sarà il primo vegano, non so. Ah, e vive in New Jersey, se siete stati sapete cosa significhi.

✘ Come da noi a maggio (qui), anche la Francia ha optato per non inserire in Costituzione la difesa dell’ambiente, cosa che avrebbe costituito una decisione vincolante. Il Senato francese – a maggioranza conservatrice – ha infatti rigettato la proposta di un referendum, voluto da Macron, per inserire nella Costituzione francese un riferimento alla lotta al cambiamento climatico e alla protezione dell’ambiente. Male pure loro.

◼ Un cortometraggio di invenzione basato però su notizie e titoli di giornali veri: Sappiamo cos’hai fatto durante il lockdown, scritto dallo sceneggiatore James Graham e interpretato dagli attori britannici Lydia West e Arthur Darvill e prodotto dal Financial Times. Interessante, perché «racconta il fragile rapporto tra il bisogno di tracciare gli spostamenti delle persone per contenere i contagi e la tutela della riservatezza dei dati personali».

✘✘✘ Dalla discussione generale sul Ddl Zan, Senato italiano, mattina del 14 luglio: Andrea Cangini di Forza Italia ha chiesto di inserire “i ciccioni” tra le categorie sociali protette dalla legge Mancino; Sonia Fregolent della Lega ha proposto di istituire una “giornata contro l’eterofobia e per l’orgoglio eterosessuale”; Tiziana Drago di Fratelli d’Italia ha affermato che, sulla legge Zan, “le produzioni cinematografiche e i cartoni animati hanno cercato di informare a senso unico”; Marco Perosino di Forza Italia ha paragonato l’approvazione del ddl “ai sintomi della caduta dell’impero romano”; Simone Pillon della Lega ha detto che, una volta vinto l’Europeo, “gli azzurri non hanno chiamato genitore 1 o 2, ma la mamma. Hanno detto ciao mamma, hai visto come sono stato bravo?”. Che vergogna.
(Grazie a Simone Alliva e Abolizione del suffragio universale).

☀ Non sapevo nulla di Carlo Fuortes, nuovo amministratore delegato della Rai. Di conseguenza, non avevo un’opinione. Leggo ora che ha un curriculum notevolissimo di risanamento di situazioni disperate, come il Teatro dell’Opera di Roma, il Petruzzelli di Bari e l’Arena di Verona, passando per il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale di Roma e invece gestire e lanciare l’Auditorium Parco della Musica, sempre a Roma, istituzione di grande livello. Beh, stanti così le cose parrebbe l’uomo giusto al posto spaventevole, spero riesca.

✘ Se poteva essere un’ipotesi finora, ora è certezza: i test INVALSI hanno certificato che «l’apprendimento dell’italiano e della matematica è peggiorato sensibilmente rispetto al 2019, mentre il livello dell’inglese è rimasto ai livelli simili a quelli registrati prima dell’introduzione della didattica a distanza». Qui l’articolo completo.

✘✘✘ Occhio, una notizia che – magari sono io – sui giornali non ho visto: il governo ha comprato 4.482 pistole a impulsi elettrici Taser, che nei prossimi mesi saranno distribuiti a Polizia, Carabinieri e agenti della Guardia di Finanza. Male male male. La questione è molto dibattuta, negli USA sono morte più di mille persone, al 2019, perché colpite dal Taser. Dobbiamo arrivare al morto per decidere che sono una stronzata?

◼ A Bellinzona si è allagata la caserma dei pompieri. Che sono stati chiamati per intervenire nella propria caserma. Inception. Chissà se sono scesi dal palo nell’acqua per poi risalire e intervenire.

◼ Così: il Centro servizi della Guardia di Finanza a Bergamo.

Abbandonato. Da Luoghi abbandonati.

In settimana, Mondadori ha comprato De Agostini Scuola, diventando ancor più colosso. Nel frattempo, forse in Moldavia hanno votato bene, intendo europeista, mentre in Bulgaria, di nuovo, non c’è più il voto bulgaro. Nel senso che i voti sono sparsi e non c’è una coalizione in grado di governare. Di nuovo. Anche all’interno del mio governo personale in questo periodo non c’è una maggioranza precisa, quindi un po’ pencolo e un po’ mi sorbisco il mio medesimo cattivo umore. Saranno anche i non vaccinati e l’aumento dei contagi, che sappiatelo: governassi io avreste la polizia vaccinaria a casa a siringarvi a forza, uno a uno. Meglio per voi che stia qui a fare gli almanacchini.


L’indice degli altri almanacchi.