entrare nelle case del pittore Paul Verdussen e dello scultore Fernand Dubois

La casa al 211 dell’avenue Brugmann a Bruxelles, progettata dall’architetto Paul Hamesse in puro stile art nouveau geometrico per l’atelier del pittore Paul Verdussen, ha tra i suoi elementi migliori la maniglia della porta con inserita la cassetta delle lettere.

Non è da meno la porta della casa-atelier dello scultore Fernand Dubois, poco lontano all’80 della stessa via, zona ricca di edifici splendidi di art nouveau, progettata e costruita dal più noto Victor Horta, la cui maniglia pur non avendo la cassetta della posta ha il suo bel perché.

L’art nouveau, liberty, jugendstil, come si vuole, è irresistibile perché oltre all’architettura stessa cura ogni dettaglio, dall’arredamento, alle macchine da caffè alle, appunto, maniglie delle porte. Forse lo stile Impero ma non ci scommetterei su tale vastità di impieghi, altri non me ne vengono in mente ma sono ignorello nel campo.

24 marzo 1944

Oggi è l’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine perché ieri era l’anniversario dell’attentato di via Rasella. Il fatto che Meloni dichiari: «La memoria dell’eccidio è da onorare, una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani» dimostra quanto sia necessario ricordare a chi mente e omette i fatti come andarono. Furono massacrati solo perché antifascisti.
E non solo: tutti i compari di Meloni si affrettano a tralasciare o specificare solo che si tratti di strage nazista quando, invece, è opportuno ribadire che la strage è nazifascista, dato che il supporto italiano in essa fu tutt’altro che trascurabile, a cominciare dal questore Caruso. Fatti.

è ancora quel momento dell’anno

Quello in cui si sostiene wikipedia. Cioè, quello in cui lo faccio io.

Delle motivazioni ne ho già detto più volte, di sicuro è il sito che utilizzo di più, largamente, e se Jimbo non lo ha venduto o riempito di pubblicità gliene sono grato e mi fa piacere sostenerlo. E poi, mi ripeto: basta pensare a come era prima. Maryana Iskander, amministratore delegato di Wikimedia Foundation, nella sua lettera di ringraziamento parla de «il più grande progetto collaborativo nella storia dell’umanità» e in effetti non ci avevo pensato ma dev’essere così, con la muraglia cinese immagino sia andata in modo diverso.

la musica delle stagioni, inverno 2022

Altro solstippio, altra compila chiusa, inverno 2022.
Quattro ore e rotti per settanta brani, giusti giusti per andare da Лебедянь a Борисоглебск con comodità e con l’autoradio accesa senza ripetersi.

Se tra gli affermati inseriti, diciamo, segnalerei Mitchell, Hendrix, Weezer, Supergrass, Harper, Faces, Dylan, Bowie, Weir, Strokes, Crosby, Stills & Nash – impossibile non omaggiarli -, Blur, Elastica, Siouxsie, Mehldau, Fugees, FFerdinand, Gorillaz, Gotan Project, Kate Bush, Go-Go’s, Torrini, bello il suo pezzo, tra gli altri, un po’ più esordienti, direi Alyssa Gengos, Raxtu Raxti, Black Strobe, We are waves, GRMLN che pare gli Strokes e invece è americoreano, Purr, Courteneers, Perhaps Contraption, Aiming for Enrike, Interrupters, Kaka Bhaniawala per un’escursione notevole e un paio di citazioni nobili, King Tuff che sembrano Marc Bolan e i T.Rex, JW Francis, BODEGA, per chiudere con Nutini che fa Ben Harper.

Eccole tutte, le compile vere e proprie: inverno 2017 (75 brani, 5 ore) | primavera 2018 (94 brani, 6 ore) | estate 2018 (82 brani, 5 ore) | autunno 2018 (48 brani, 3 ore) | inverno 2018 (133 brani, 9 ore) | primavera 2019 (51 brani, 3 ore) | estate 2019 (107 brani, 6 ore)| autunno 2019 (86 brani, 5 ore)| inverno 2019 (127 brani, 8 ore)| primavera 2020 (102 brani, 6 ore) | estate 2020 (99 brani, 6 ore) | autunno 2020 (153 brani, 10 ore) | inverno 2020 (91 brani, 6 ore) | primavera 2021 (90 brani, 5,5 ore) | estate 2021 (54 brani, 3,25 ore) | autunno 2021 (92 brani, 5,8 ore) | inverno 2021 (64 brani, 3,5 ore) | primavera 2022 (74 brani, 4,46 ore) | estate 2022 (42 brani, 2,33 ore) | autunno 2022 (71 brani, 4,5 ore) | inverno 2022 (70 brani, 4,14 ore) |

Le copertine, a casaccio:

Venti compile. Che diviso quattro stagioni all’anno fa cinque anni, evviva. Per far due conti, 1.805 brani e centoundici ore e rotti di ascolti che di media fa una canzone al giorno. Avrei potuto tenere una rubrica quotidiana da qualche parte, in effetti. Avrò parecchi difetti ma di certo non mi manca la costanza. Ma non troppo guardare indietro, avanti con la ventunesima, dunque, ha già un paio di brani. Per questo, ci rivediamo tra tre mesi, che sarà già estate meteorologica inoltrata.

so chi sono

Gramellini, in occasione dell’episodio in cui una famiglia ospite di un albergo in Trentino si è vista offrire una saletta da pranzo riservata perché il figlio disabile cognitivo a detta degli altri commensali disturbava, ha sintetizzato molto bene l’aspetto interessante della vicenda:

«si saranno sentiti lesi in un loro diritto, quello di passare la sospirata settimana bianca in santa pace. I diritti, quando sono i nostri, vengono prima. Così come i doveri, quando sono quelli degli altri. Quel ragazzo era come un sensore che li riportava alla complessità della vita, mentre loro avevano pagato proprio per lasciarla fuori dalla porta».

Li conosco, quelli del ah no, io in vacanza voglio riposarmi e non pensare, manco facessero gli intellettuali tutto l’anno, sono i vicini di scrivania, quelli che al supermercato comprano biologico, che fanno la differenziata, che amano i bambini e i gatti e i cani, che comprano l’ibrido, che difendono la propria famiglia contro tutto e tutti, mica solo i mostri.
E sono quelli con cui io lotto, i mostri è più facile: fanno i mostri e almeno ci si regola.

lavori ben fatti: il belvedere

Un magnifico lago, un lembo di terra in mezzo che si insinua e dal quale la vista spazia, montagne innevate in fondo, paesi che si riflettono nell’acqua, insomma un ottimo posto per fare un belvedere. Perché la bellezza sia contagiosa e le persone ne possano godere. Che meraviglia.
E poi, se qualcuno volesse andare a contemplare il lago di notte, una luce la mettiamo? Ma sì, così il posto sarà davvero fruibile per tutti a qualsiasi ora.

Ben fatto.