"Ma che caldo faceva." 3 commenti siu ha detto... Mi ha sempre suscitato simpatia la figura di uomo, e ahimè di eroe, di Pinelli. Grazie ancora una volta a Trivigante, che non dimentica ricordi e date pesanti come macigni, con una passione umana e civile tale da farmi spesso dimenticare che all'epoca non era, credo, neanche nato. Nel plurivomitevole casino attuale, in questo Stato da schifo senza fine in cui per la Strage di piazza Fontana nè i mandanti, nè gli esecutori, nè i fiancheggiatori hanno pagato, andate in giro a dire che se non si fanno i conti con gli errori del passato si è destinati a ripeterli. Ma chi vi ascolta, chi vi sente... e se per caso, nonglienepuòfregardimeno. 17 dicembre 2008 18.24 gnappolo ha detto... Un uomo qualunque, un cittadino, uno tra gli ultimi (ma purtroppo non l'ultimo) a rimetterci la vita solo perchè anarchico. Altri invece non pagano e non pagheranno. Non hanno mai pagato un cazzo. Grazie T.! 18 dicembre 2008 16.00 trivigante ha detto... Cara Siu, hai ragione: all'epoca di Pinelli non ero ancora nato. Considerare il fatto anagrafico, però, significherebbe fare un fatto personale di ciò che, invece, è un fatto collettivo (non lo sto spiegando a te, sia chiaro, so che lo sai). Sto solo dicendo che Pinelli mi sarebbe stato molto simpatico, persino il monarchico Ambrosoli mi sarebbe piaciuto, come Peppino Impastato o Giorgiana Masi. Questo per dire che, poiché penso a me come parte di una collettività di persone giuste, da questo punto di vista che abbiano ammazzato Pinelli invece che mio nonno non fa una grande differenza, per quello che sento dentro: rabbia. 18 dicembre 2008 23.39