"Basiliche accatastate, fumetti e uno strano dio" 1 commento - Mostra post originale siu ha detto... Grazie, caro Trivigante, di avermi riconciliato con la basilica di San Clemente, in tutti i suoi strati, di cui conservavo un ricordo piuttosto simile a un incubo. Non solo ero là, cioè a Roma, otto anni fa: in pieno Giubileo (bleah). Ma ero là con una collega, romanaccia, che aveva fatto la tesi su San Clemente, sicchè aveva attaccato a parlarmene già in treno (700 km di viaggio!): ho cominciato a odiare intensamente quella basilica mai vista già a Monfalcone. A Roma poi l'assillo clementino aveva ulteriormente catalizzato la sua verve spiegazionista quando il secondo (e ultimo) oggetto della sua attenzione si era volatilizzato: la chiesa di S. Maria degli Angeli in Trastevere (in cui si era sposata!!) era, ahimé, inesorabilmente chiusa, e tale è rimasta nonostante i suoi sforzi volti ad abbatterne con veemenza il portale... Comunque poi ho avuto, nella mezza giornata di libertà reciproca che ci siamo prese, una specie d'inaspettata rivincita, una sorpresa la cui piacevolezza ricordo ancora nitidamente: gironzolando senza una meta precisa mi sono trovata improvvisamente in una piazzetta con chiesa che mi ha mandato in sollucchero. Una sensazione di spazio trasformatosi improvvisamente da pubblico-stradale, in privato: una cosa a metà tra un salotto, e la scena di un teatro. Miracoli del barocco. (Piazza Sant'Ignazio di Loyola). 17 giugno 2008 8.12