"Signora, lei non legge il bsite..." 4 commenti siu ha detto... Sì sì, tante belle parole. Ma poi lo so, com'è andata a finire: che alla sciura non gliel'hai mica rotto, il femore. Così quella continuerà a imperversare, con gli amici suoi, e io a fingermi norvegese ogni volta che in terra straniera comincio a captare italico idioma già a qualche miglio di distanza... 15 maggio 2008 13.22 trivigante ha detto... Hai perfettamente ragione, sono solo chiacchiere e distintivo. Come questa mattina, al cimitero ebraico di Praga, quando una signora, bedendo i sassolini sulle lapidi, dice testualmente: "Sono i sassi come quelli di Scindler". Per la sola costruzione grammaticale e di senso, altro che femore... 16 maggio 2008 12.22 gnappolo ha detto... oh ban ban, coi due siete proprio delle sagome... Ma sentiamo un commento a caldo dalla strada qua sotto: - "Ma insciamma, a t'al deg mè, che nuèter dal pòppolo, a'sentèr vuèter signur, an podèem piò andè a spàss! T'è capè? Gnente musei, gnente cultura, gnente 'd gnente. Finito!" - Luisaaaa!!! E tè t'a't poss piò purtèr la bursatta d'Fiorucci!!! - "Còs?" - "Bòtt'la via, se'tvè in piassa grande, che s't ciappa el Trivigante... 16 maggio 2008 13.38 siu ha detto... Il bello e il brutto dei figli -nel senso di quelli che sono venuti una generazione dopo la tua- è che ti costringono a metterti, o rimetterti, in discussione: dunque, sto su un piedistallo elitario e snob e guardo dall'alto in basso chi si comporta da persona meno acculturata ed eventualmente più succube, rispetto a me, dei modelli consumistici imperanti? Probabilmente, almeno in parte, sì. Però sono e resto anche convinta che, del tutto indipendentemente dalle condizioni socio-economiche e dal titolo di studio, esista una "qualità" delle persone che è fatta di sensibilità, umiltà, sana curiosità, capacità di adeguarsi alle situazioni... E dovrebbe portare -almeno!- a evitare di rendersi molesti al prossimo, all'interno di un museo, sbandierando ad alta voce le proprie opinabili considerazioni. Col che probabilmente cambio solo recinto, da quello dei razzisti -o quanto meno intolleranti- culturali, a quello dei razzisti antropologici. Anzi, a pensarci meglio, visto che le caratteristiche da turista molesto sono spiccatamente italiane, probabilmente non mi sono mai mossa da quello dei razzisti tout-court. E va be'... Nessuno è perfetto. 17 maggio 2008 10.15