"Jedem das Seine" 4 commenti enriquez ha detto... Sarebbe meglio davvero tacere, perchè nessuna parola sembra opportuna nel ricordare quello che è successo..... ma purtroppo ha continuato a succedere e forse anche adesso stà succedendo di nuovo.... con qualche sfumatura nella forma ma con la identica crudeltà disumanizzante. Non è la morte di così tante persone che mi angoscia, è il livello di abbiezione a cui persone, apparentemente umane come chiunqe altro di noi, ha spinto se stesso nel cercare di umiliare l'umanità stessa delle persone che poi hanno ammazzato. E allora mi viene ancora un brivido nel sentire da noi un uomo, formatosi in una corrente ideologica direttamente figlia di quella follia, dire ABBIAMO VINTO e diventare presidente della camera senza rinnegare alcunchè. Non penso che stiamo seriamente rischiando di tornare a quei tempi, ma mi preoccupa l'idea di ridare cittadinaza ad un'ideologia che sì e dimostrata tanto capace di sottrarre la dignità all'umanità. 12 maggio 2008 22.47 djenzio ha detto... Grazie. 13 maggio 2008 2.05 ha detto... auguri 13 maggio 2008 11.33 siu ha detto... "Aut tace..." è in questo caso l'unica possibile opzione; se trasgredisco è solo per dirti che hai fatto benissimo a raccontare. A far venire anche a me un po' di mal di stomaco, nel visualizzare quella contiguità fra il male assoluto (l'interno del lager) e il bene assoluto (la vita), divisi solo da pochi metri e da un filo spinato. In fondo la stessa, cruciale contiguità che anche lo sterminio di milioni di martiri pur sempre ha, che lo si accetti o no, con la sua matrice: il lato oscuro presente in ogni singolo uomo. Nessun bisogno che uno spietato aguzzino pedofilo e incestuoso (peraltro laureato, benestante e integrato) me lo ricordasse. Anche se adesso preferisco pensare a quei meravigliosi disegni dei deportati, dai colori perfino sfavillanti, che tu hai visto ieri. O al fatto che Buchenwald vuol dire, e vorrà sempre (anche) dire, bosco di faggi. 13 maggio 2008 14.38