Grandesacchetto ha detto... In effetti, chi glielo fa fare di andarci se sa che comunque si piglia i fischi? Comunque se ho ben capito ha detto che non sara' in citta' nemmeno per il primo maggio.. Rimangono solo le feste religiose a questo punto! 22 aprile 2008 12.10 Anonimo il Miccia ha detto... A casa! A casa! Non mi rammarico affatto. 22 aprile 2008 12.15 siu ha detto... Un auspicio retroattivo (2006): quanto mi piacerebbe se papà Brichetto, appena riaccompagnato a casa, avesse assestato due sonori ceffoni alla figlia... Un sospetto: l'ANPI non sarà (diventata?) un filino troppo "Istituzione"? E un sospiro di -si fa per dire- sollievo, nel senso: meno dubbi che a Milano. A Trieste, da sempre, il 25 aprile è la Risiera. Ma da quando il comune è di centro-destra si aspetta fuori, sulla strada, in uno sventolio di bandiere rosse, che la parte ufficiale della cerimonia finisca. Non apena escono il sindaco e relativo codazzo (neanche troppo nutrito: è toccato pure sentire che l'assessore di AN cui la Risiera -ahimè- faceva capo non aveva ritenuto di partecipare per difficoltà nel reperire una baby-sitter)... appena usciti loro, dicevo, noi si entra. Si va ad ascoltare il coro partigiano; che canta a lungo, in sloveno e in italiano. A cantare con loro. A rabbrividire. A piangere. 23 aprile 2008 13.48 siu ha detto... No. Noo... noooo!! non può essere vero.... E invece lo è. Non è solo un incubo da cui ci si sveglia. Il centro-destra è partito allo sconquasso: Gustavo Selva propone l'abolizione della festa nazionale del 25 aprile, tout-court. E nessuno chiama l'ambulanza. Il sindaco di Alghero vieta di cantare "Bella ciao". E un'amica mi dice di aver sentito, a proposito della celebrazione in Risiera, che il vicesindaco (l'ex assessore alla cultura di cui sopra, più che mai circonfuso di missino fervore) permetterebbe invece al Coro Partigiano di cantare solo "Bella ciao" (farebbero ridere, se non facessero piangere) contestualmente vietandogli di cantare (un canto? tutti i canti?) in sloveno. Io spero, io voglio tanto che la mia amica abbia capito male. E soprattutto spero, più forte che mai, che questo 25 aprile ci sarà tanta, ma tanta di quella gente, a tutte le manifestazioni, in tutta Italia, che non riuscirebbero a sognarsela neanche nel peggiore dei loro incubi. Che saremo in tanti, ma proprio tanti, a fare, a dire, a cantare quello che vogliamo. A ricordarci, stavolta semplicemente e drammaticamente constatandolo, che la libertà non è stata, nè sarà mai, conquistata una volta per tutte. 23 aprile 2008 22.33 siu ha detto... Ieri, entrando con il sole in Risiera, ho ricevuto un volantino firmato "Promemoria - Associazione per la difesa dei valori dell'antifascismo e dell'antinazismo", intitolato "O con i fascisti o con gli antifascisti." Eccone alcuni passi: "La cerimonia odierna, come tutte quelle degli ultimi anni, vedrà tra gli "officianti" e le "autorità" partecipanti una serie di personaggi che "officiano" e partecipano regolarmente alle cerimonie alla "foiba" di Basovizza in onore di "martiri dell'italianità" del calibro di Ermanno Callegaris, spia dele SS, e di Vincenzo Serrentino, dirigente del fascio di combattimento di Zara, colonnello delle Camicie nere e criminale di guerra ricercato dalle Nazioni Unite. Fianco a fianco, con gli eredi, sventolanti le bandiere dei collaborazionisti della Republica di Salò, di quegli stessi "martiri dell'italianità", appartenenti agli ambienti da cui provengono gli autori di aggressioni a senza casa e prostitute, di imbrattamenti e provocazioni di ogni tipo. Personaggi che in nome dell'amministrazione comunale hanno vietato al Coro partigiano di cantare canzoni partigiane slovene nel corso dell'odierna cerimonia." ............. "Avete lo stomaco di accettare ancora tutto questo in nome di una truffaldina pacificazione che, come dimostrano i fatti citati sopra, a nient'altro porta se non alla legittimazione dei fascisti vecchi e nuovi e dei loro "valori" e metodi? E i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da questi personaggi noi non accettiamo veti. Perciò invitiamo tutti a intonare insieme, dopo "Bella ciao", anche la canzone della Resistenza slovena "Vstajenje Primorske" (il testo lo trovate qui sotto)". ............. ............. E così è stato, a cavallo tra la parte ufficiale della cerimonia, e quella successiva, affidata al Coro partigiano. Che è riuscito ad eseguire un canto. Uno solo. Dopo di che si è scatenato un diluvio di proporzioni bibliche. Tutti a casa. Ma essendo l'ingresso della Risiera di San Sabba un collo di bottiglia, un lungo corridoio fra alte mura di cemento (che già da solo ti mette addosso dolore e paura), per uscire c'è voluta un'eternità. Tutti vicini, stretti stretti, inzuppati fino al midollo sotto troppo pochi e troppo gocciolanti ombrelli, mentre aleggiava sempre la stessa battuta: che Berlusconi ormai comanda anche la meteorologia. Oggi e (più di) sempre: Resistenza. 26 aprile 2008 11.23